Qualsiasi nave ammiraglia degna di questo nome deve disporre di un appropriato piano di navigazione e di governance per coordinare, armonizzare e controllare la flotta di supporto.
Come una flotta diretta verso un particolare approdo è composta da unità attentamente selezionate e schierate durante la navigazione sulla base delle specifiche condizioni di contesto (stato del mare, variazioni meteo, protezione del carico, fabbisogni logistico-organizzativi, difesa da eventuali aggressori, …), così ConCrea, in qualità di nave ammiraglia, non prende il mare assieme all’imprenditore sempre con lo stesso dislocamento di risorse e competenze, ma personalizza questo schieramento per renderlo ideale e fortemente coerente con l’identità dell’impresa e le unicità dell’ambito competitivo in cui avverrà la sfida.
In altre parole, definendo ConCrea come un “laboratorio ramificato di competitività” che assume il ruolo di guida delle operazioni, maggiore è l’abilità nell’individuare e comporre il pacchetto di expertise decentrate ideale per affrontare con successo un determinato intervento, maggiori risultano essere i benefici erogabili all’impresa, ma maggiore deve essere anche la capacità di organizzarle efficientemente, per far sì che possano integrarsi totalmente e massimizzare i loro apporti.
Vale senz’altro la pena prodigarsi in tal senso, poiché questa “articolazione interconnessa” di expertise, se ben gestita e controllata, oltre che coadiuvata da una buona dose di imprenditorialità e autorizzazione ad agire, produce molto più valore per il committente rispetto alla classica struttura consulenziale accentrata e statica, perché fortemente flessibile e caratterizzata dal massimo orientamento ai risultati.
Ora, come avviene questa orchestrazione dinamica delle risorse strategiche e competenze integrative occorrenti per assicurare all’azienda un salto di qualità dal punto di vista competitivo?
Ecco una semplice schematizzazione che sottolinea le principali peculiarità dei due diversi approcci:

